L’idea principale di Ana Márcia Varela y Leonardo Villela e della loro arte è la fragilità; le loro opere prendono
forma come continue riflessioni sul tema della natura attraverso il riuso di elementi metallici - quali le reti da
materasso - e la fotografia e attraverso la ricerca dell'equilibrio del valore scultorio dell'oggetto e
dell’immagine.
Nei quartieri popolari spagnoli, dove risiedono, i due artisti cercano vecchie reti di letti singole e matrimoniali e ricostruiscono il loro sguardo verso la natura (da terre desolate a grandi paesaggi).
Nel processo artistico le immagini fotografiche vengono realizzate, scomposte, riassemblate e incorniciate dai tiranti della rete del letto per ricreare “l’intero”. Una tecnica particolare e personale che, attraverso la composizione di una griglia, vede l’immagine scomposta essere riproposta come un insieme.
In questo modo la storia della natura e dell’uomo si combinano e si fondono nel percorso artistico di Varela e Villela, attraverso un processo filosofico di analisi e sintesi, di scomposizione e ricostruzione. La scelta della rete di un letto come oggetto sovrapposto all'immagine esteriore di un albero, ad esempio, è significativa per l'ambiguità che mette in rilievo. Evidenzia la simultaneità di concetti apparentemente opposti, come il privato e il pubblico, l'esteriore e l'interiore, il parziale e l'universale, il microcosmo e il macrocosmo, così non è una casualità che il letto sia il luogo di riposo, dei sogni, la casa del subconscio.
Ana Márcia Varela y Leonardo Villela dopo gli studi in Brasile, loro paese di origine, si trasferiscono in Spagna dove espongono in varie gallerie e partecipano per diversi anni alla manifestazione ARCO. Vivono e lavorano a Madrid, Spagna.
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