ArteFiera, Bologna

Nel lavoro di De Menis è fondamentale il rapporto con lo spazio, vero contenitore dell'opera, vista, non più in maniera frontale e didascalica, ma in movimento; osservata da più prospettive. Indagandone forma, materia e volume, tramite il contrasto fra la superficie lucida e liscia dell'impatto frontale e l'aspetto grezzo dei lati, si palesa lo stretto rapporto della stessa con la scultura ed il concetto di tempo, in cui la ricerca di una particolare sensibilità pittorica diventa fondamento dell’opera. 

L’idea sviluppata per la fiera indaga i concetti di pieno e vuoto, in cui un’opera vuole essere matrice dell’altra, come se ci fossero un negativo e una serie di opere estrapolate da esso. Una sorta di compensazione di volumi, accomunati dalla medesima tonalità in superficie, ma i cui bordi stupiscono grazie alla lavorazione elaborata e profonda.