Dopo anni di foto-giornalismo, consacrati da esposizioni e
riconoscimenti in giro per il mondo, Jamshid Bayrami ha sviluppato un modo
particolare di utilizzare la fotografia come mezzo d’arte attraverso luce,
colore, forma e donando un ritmo inedito alle composizioni. Le sue immagini, in
cui l’Islam è fonte inesauribile di temi, ispirazioni e rimandi, fungono da
grande lente di “avvicinamento” ai soggetti: gli esseri umani visti nel loro
essere popoli.
Il viaggio è un tema portante del lavoro dell’artista, grazie al quale si caratterizza la sua attività tra le diversità degli uomini, delle donne, delle popolazioni e tra le caratteristiche somatiche e morfologiche, tra diversi usi e costumi; le foto di Bayrami divengono così uniche e differenti le une dalle altre.
Le immagini di Jamshid Bayrami si concentrano su tematiche politiche, religiose e sociali dell’Islam contemporaneo; la sua forza espressiva emerge soprattutto grazie ad alcuni motivi ispiratori indagati attraverso un obbiettivo lucido, puntato verso credenze e rituali popolari come i pellegrinaggi e le preghiere collettive. Così, nell’osservazione del mondo attraverso i suoi popoli, la fede rende manifesto l’aspetto sociale e psicologico che è fondamento e pretesto del racconto di Bayrami.
Nato a Teheran (1961) è uno più grandi fotoreporter di guerra al mondo, come quella in Iran-Iraq e della politica del Medio Oriente, ha lavorato per le più importanti testate internazionali come Time, The Economist, Webestan e Agence France Presse.
In mostra 6 grandi fotografie stampate su tela, in cui il
tema principale, la fede, è indagato in diversi aspetti: da grandi moltitudini
oranti a ordinate file di conviviali; da una solitaria quanto spiazzante
preghiera a suggestivi racconti di pellegrinaggio.
Con la mostra di Jamshid Bayrami prosegue la programmazione espositiva di ProjectB Contemporary Art, che continua ad alternare nomi internazionalmente noti dell’arte contemporanea, come Zhang Huan e Keith Tyson, ad artisti giovani come Varela y Villela e Santy.