Si intitola LATO4 il nuovo progetto espositivo di Velasco, a Milano da marzo a fine aprile 2008. Quadri di città e sculture verranno allestite negli spazi di Projectb e, a pochi passi, il Monumento a Sandro Pertini di Aldo Rossi ospiterà una grande installazione.
In concomitanza con la mostra verrà presentato un catalogo
con testi di Danilo Eccher. Il progetto LATO 4 è realizzato con il Patrocinio
del Comune di Milano.
Dopo i tanti progetti in spazi pubblici negli ultimi cinque
anni, Velasco Vitali ritorna in uno spazio privato a Milano, con la mostra LATO
4. Da metà marzo a fine aprile 2008, presso ProjectB Contemporary Art, la
galleria diretta da Emanuele Bonomi, saranno esposte opere su tela dedicate
alla città e una grande installazione scultorea.
Nei giorni di inaugurazione, a pochi metri da ProjectB,
presso il monumento di Aldo Rossi dedicato a Sandro Pertini, verranno esposte
otto sculture di ferro e bronzo.
Per la parte pittorica saranno otto le tele in mostra, tutte raffiguranti Milano. Composizioni di pieni e vuoti, spazi urbani tra ordine e disordine perché nei quadri di Velasco non esiste definizione topografica bensì una continua ricerca verso una visione più ampia. Così i luoghi simbolo di Milano, le grandi e storiche architetture (la torre Velasca, il grattacielo Pirelli), i monumenti (l’Arena), le strade più note (da via Larga a corso Europa) perdono, attraverso il linguaggio della pittura, la loro definizione, la loro leggibilità e riconoscibilità, a favore di una percezione estesa più incline al caos che all’ordine.
Per la parte scultorea: 8 cani di ferro e bronzo saranno esposti per i giorni di inaugurazione presso il monumento di Aldo Rossi in piazzetta Croce Rossa, tra via Manzoni e via Monte di Pietà mentre altri 8 cani, sempre di ferro e bronzo, faranno parte di una grande installazione, all’interno dello spazio box di ProjectB, e poggeranno su parallelepipedi in ferro ispirati alla gradinata di Rossi.
“Chi pratica la pittura come Velasco Vitali - scrive Danilo Eccher nel catalogo Immagini, Forme e Natura delle Alpi, Electa 2007 - esprime il coraggio o l’incoscienza di chi accetta la sfida del proprio tempo restando sul proprio territorio aspettando ma non nell’immobilità. Anzi, proprio questa è la grande sfida: accettare l’attesa praticando il movimento e la corsa. Nessuna compiacenza nostalgica dunque e neppure un attardarsi allo specchio, nessuna paura della competizione e nemmeno il piacere narcisistico di un esibito virtuosismo. Chi pratica la pittura sa però di non usare uno dei molteplici linguaggi dell’arte, sa di camminare con i morti e non deve avere paura.”
“Un ruolo particolare nell’arte di Velasco Vitali – sempre secondo Danilo Eccher - è riservato allo spazio, sia quello pittorico, con i suoi ritmi di dissolvenze, sia quello più fisico della scultura e dell’installazione. Nell’ambito del quadro tale dinamica si evidenzia nell’intreccio fra pasta materica e pigmento, in quelle assenze, quei vuoti che il colore attenua o esalta nella distribuzione di pesi e misure. Ma è soprattutto nell’ambito installativo e scultoreo che l’indagine spaziale mostra tutto il suo peso concettuale e la sua robusta articolazione formale. [...] una sorprendente energia compositiva che aggredisce la figura scultorea, scarnificandone il corpo, piegandola e deformandola alle proprie esigenze, distribuendola nello spazio con elegante maestria. Si coglie allora, con evidente trasparenza, il passo installativo che guida e ordina l’agire scultoreo, un passo consapevole, misurato, colto, che modella l’ambiente fino a renderlo soggetto dell’opera.”