RANDOM NATURE

maggio 2008

KEITH TYSON

RANDOM NATURE

ProjectB presenta, Random Nature, la prima mostra personale in Italia dell’artista inglese Keith Tyson.

Keith Tyson si muove tra la ricerca scientifica, la filosofia e un mondo fantastico per esplorare la perplessità dell’esistenza umana; vincitore nel 2002 del prestigioso Turner Prize ha partecipato l’anno precedente alla Biennale di Venezia.

In mostra, presso gli spazi di via Borgonuovo 3 a Milano, i nuovi dittici Random Nature, Nature Paintings oltre a un grande lavoro Random Walk with Variable Absorption Boundary: le opere sono frutto della reazione autonoma di colori con gli acidi naturali su un supporto di alluminio o vetro.

Keith Tyson è attratto dai sistemi generativi, da come nascono le cose.

C’è in questi processi un elemento di casualità, un evento che va oltre ogni nostra comprensione. Come nasce un’opera d’arte? Le domande universali metafisiche più comuni al genere umano si traduco in un gesto artistico che vuole essere un contenitore volutamente indipendente dall’autore stesso.

I Nature Paintings contengono molte forze in gioco, quali gravità e calore, forze molto semplici che si combinano in altrettanto semplici reazioni. Il risultato è un impressionante ordine di complessità e diversità, oserei dire bellezza, perché ci ricordano la complessità e la diversità della natura. Sono queste stesse semplici forze che, agendo sui pannelli, creano i risultati che poi vediamo… Natura, questo è stato sempre il mio punto: non sono dipinti della natura ma dipinti dalla natura… (Elena Geuna, Keith Tyson a conversation with a magic master)

Ciò che prende forma è una composizione metaforicamente sinfonica in cui infinite variazioni di accenti e forme si uniscono in un perfetto equilibrio coloristico e di senso.

I Random Nature, lavori più recenti, portano in essere e rendono visibile quella parte di ricerca normalmente nascosta che appartiene solo all’artista. 

I bianchi pannelli, sempre su alluminio che affiancano i Nature Paintings, rendono visibile il percorso che vi ha condotto.

Linee, angoli e curve tracciate a mano libera, sottili, a matita o con un segno più deciso hanno il sapore geometrico dell’umana ricerca, di spiegazioni a una vita nella quale punto di partenza e arrivo sono l’unica cosa certa.