In mostra cinque Ash Paintings, opere cariche di
spiritualità - il buddismo è parte importante della vita dell’artista –
realizzati con la cenere, percepita non come un semplice materiale, ma come una
sorta di anima, memoria e benedizione collettiva.
La tecnica è minuziosa: l’artista raccoglie la cenere presa da decine di templi della regione di Jiangsu-Zhejiang e la suddivide per colore e granulometria, cospargendo la superficie fino a ottenere l’immagine desiderata che poi fissa su tela di lino.
Per l’artista l’Italia è ricca di opere di grandi maestri, fonte inesauribile di ispirazione artistica e da qui nasce Ash Banquet, ispirato a uno dei capolavori del nostro patrimonio artistico italiano, Il Cenacolo di Leonardo da Vinci.
Un omaggio dell’artista alla città di Milano, come
sottolinea Elena Geuna, curatore della mostra che si e’ tenuta lo scorso anno
al PAC: “Dopo la sua importante retrospettiva, l’artista rimase affascinato
dall’Ultima Cena; la matericità dell’incenso e la particolare tecnica di Zhang
Huan donano all’iconografia vinciana una nuova spiritualità, che si richiama
ad una sacralità antica, intima ed universale. Le opere di Zhang Huan vogliono
esprimere una contemporaneità infusa di tradizione, una spiritualità
universale, in cui si incontrano Oriente ed Occidente, passato e presente, in
un dialogo tra culture e religioni diverse.”
Le altre opere in mostra svelano un forte legame con la cultura cinese e traggono ispirazioni dal passato del popolo cinese. Soggetti tratti da fotografie d’archivio, ritratti di personaggi celebri, immagini della Rivoluzione Culturale come frammenti di storia ricostruiti dall’artista che li ha vissuti in prima persona.