In mostra quattro Face Paintings, dipinti nati
dall’impressionante numero di dettagli che caratterizzano il gesto pittorico
dell’artista, e quattro sculture che, plasmate con gesso e sabbia densamente
colorati, o fuse in bronzo, sfidano la legge di gravità ascendendo verso il
cielo.
Curata da Jane Neal la mostra esplora il
colorato linguaggio dell’artista, in cui la ripetizione all’infinto dello
stesso gesto delicato compone tele dense di segni e sfumature, dove i contorni
di volti, affastellati l’uno sull’altro e replicati fino a renderli infiniti,
emergono da sfondi dai colori chiari, densi di struttura pittorica.
“L’impatto emotivo del suo gesto pittorico ci accompagna nel passaggio
dal figurativo all’astratto”
Come nelle sue articolate sculture,
definite dal Wall Street Journal ‘Stacks
of Joy’ - metafore di pura gioia, composte da “palloni” impilati; anche nei
dipinti la sovrapposizione dei volti disegnati con una semplice linea
rappresentano una sorta di giocosa ossessione che crea un’immagine piena di
energia.
La sua mano emerge fin dagli studi all’Ecole des Beaux-Arts a Parigi nel
2002 dove vince subito diversi premi, guadagnando l’attenzione degli accademici
per le qualità del suo tratto e che l’ha portata ad esporre in importanti istituzioni internazionali,
quali: The Royal Academy, Londra; Baku MoMA, Azerbaijan; The New Art Gallery,
Walsall UK e Tate St Ives, UK.
Annie Morris, Studio view
Annie Morris, Face Painting and Stack Sculpture, 2015
Annie Morris, Stack Sculptures, 2015
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