In mostra, 16 opere di varie dimensioni ne compongono il linguaggio plasmato con colore e resina; un lavoro che richiama al rapporto con il tempo, dove il colore diventa con il volume ed il taglio scultorio, il fondamento dell'opera.
"Il mio lavoro è legato al tempo, "Tessere" "Rette" "Tondi" e "Compressioni" completano passo dopo passo il mio alfabeto personale "
La mostra esplora questo linguaggio ripercorrendo le tappe fondamentali del percorso dell'artista. Dai piccoli "Tondi" alle ultime opere delle serie "Compressioni" presentate per la prima volta a Milano, dove è più evidente la contaminazione della superficie con materiali quali tessuto e polistirolo.
Le opere vengono chiuse in gabbie di plexiglas e polistirolo per colare la resina e successivamente alla solidificazione "liberate" un operazione di ingabbiamento che Ivan de Menis ripete quasi all'infinito per creare nuove stratificazioni.
Le graduali stesure di colore tono su tono e le velature sovrapposte che i pittori del XVII praticavano richiamano alla pittura tonale veneta e testimoniano il forte legame dell'artista con le sue origini.
Un equazione tra tempo, colore e volume ben visibili nel contrasto fra la superficie lucida e liscia dell'impatto frontale con l'opera finita e l'aspetto grezzo dei lati che mostrano la complessità del lavoro e il rapporto tra materia e scultura.