Sei Ash Paintings saranno esposti per la prima volta in
Italia, nello spazio diretto da Emanuele Bonomi, da maggio a luglio 2009.
La cenere - materia prima straordinaria: fragile, antica, quotidiana, recuperata dalla combustione dell’incenso devozionale - è trattata da Zhang Huan come fosse colore applicato direttamente sulla tela. L’immagine si compone in tonalità chiare e scure attraverso sfumature che passano dalle polveri più impalpabili alle più evidenti.
Le opere riportano alla dimensione del ricordo, evocando spiritualità antiche, ma affrontando temi contemporanei, icone e simboli del nostro tempo come ritratti, teschi e bandiere; così Zhang Huan si riappropria di una delle caratteristiche principali della sua arte: una rilettura contemporanea della tradizione.
Fortemente legato alla cultura cinese e alla religione buddista, l’artista ha declinato negli anni il suo operare artistico attraverso diverse tecniche e diversi materiali, rifacendosi a un universo ampio di rimandi e ispirazioni orientali in cui molto spesso l’uomo e la riflessione intorno all’essere umano sono protagonisti.
Durante il processo di una performance utilizzo al massimo la possibilità concreta di imparare dall’esperienza personale. Ma è solo alla fine di un’azione che finalmente capisco che cosa ho fatto, che cosa ho espresso. Così l’artista descrive uno dei cardini del suo lavoro: l’esperienza personale, interprete in prima persona.
Nato nel 1965, Zhang Huan vive e lavora tra Shangai e New
York. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del
mondo come il MoMA, il Guggenheim e il Metropolitan di New York, il Hara Museum
of Contemporary Art di Tokyo, l’Israel Museum a Gerusalemme, lo S.M.A.K a Gent
in Belgio e il Centre Pompidou a Parigi.
La sua monografia più completa è edita da Charta in occasione della sua più significativa mostra itinerante Altered State, esposta tra Vancouver e New York e della mostra Tri Postal a Lille in Francia.